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Oblomov,
personaggio di Goncarov, famoso per la sua pigrizia.
O'Brien, James Bronterre (1805-1864),
uno dei principali scrittori cartisti degli anni '30; dopo il 1848 lasciò il movimento propagandando la nazionalizzazione delle terre e la riforma monetaria.
Odger, George (1820-1877),
uno dei leader della Società dei calzolai per signora e per dieci anni (1862-72) segretario del Consiglio dei mestieri londinese (fondato nel 1860). Appoggiò attivamente il grande sciopero dei commercianti del 1859-60. Odger godeva di una grande reputazione come uno dei più radicali tra I democratici repubblicani e, conseguentemente, grande influenza tra i lavoratori londinesi. Come Cremer e Applegarth egli fu identificato con il "nuovo modello" trade-unionista degli anni '50 e '60; con Applegarth fu il membro principale della cosiddetta "Junta". Dopo l'estensione del diritto di voto (1867), Odger persero presto ogni interesse ad appoggiare l'Internazionale, così guardarono al Parlamento come luogo in cui lottare contro le leggi che ancora ostacolavano le trade-union. Odger fu il primo rappresentante della classe lavoratrice inglese ad entrare in Parlamento, ma più volte indietreggiò nella sua azione in modo da favorire i liberali. Egli si schierò contro l'Indirizzo del Consiglio Generale della Comune di Parigi scritto da Marx (La guerra civile in Francia) e per questo motivo rassegnò le sue dimissioni dal suddetto Consiglio (giugno 1871).
O'Grady, James (1866-1934),
nato a Bristol, si unì alla Federazione socialdemocratica nel 1892. Successivamente divenne segretario della Federazione generale dei Lavoratori, presidente del Congresso delle Trade Union (1898) ed infine membro del Parlamento (1906-24). Negli anni del conflitto mondiale assunse posizioni fortement3e scioviniste, entrando nell'esercito dove ottenne il grado di capitano. Tra i suoi compiti è inclusa una visita in Russia nel 1917 allo scopo di persuadere il Governo Provvisorio a continuare la guerra, Nel novembre 1919 partecipò ad un incontro con i rappresentanti del Soviet tenutosi a Copenaghen per concludere uno scambio di prigionieri. Nominato Cavaliere nel 1924, ricoprì fino alla sua morte il ruolo di amministratore coloniale (della Tasmania -1924-31- e delle isole Falkland -1931-34).
Ohkun Pavel (pseusonimo M. Mill),
un giovane comunista di origine ucraina, legato al "gruppo juif" del PCF che entrerà nell'OSI sulla scia di quest'ultimo; per la sua conoscenza del russo, dopo un suo viaggio a Prinkipo, diventerà per un certo periodo (1931-32) funzionario amministrativo del SI. Inizialmente alleatosi con Molinier, all'epoca dello scontro contro i "destri" si era schierato con lui, ricercando, insieme al "gruppo juif", un accordo con Rosmer (agosto 1931). E a questa svolta che fa riferimento la lettera. Nello stesso periodo probabilmente Mill si mise in contatto con i sovietici, forse per trattare un suo ritorno in URSS. Venne smascherato da Trotsky che nel '32 lo denunciò per i suoi legami con gli stalinisti. Ma la vicenda non è stata mai del tutto chiarita. Mill scomparve qualche tempo dopo, forse eliminato dagli stessi stalinisti.
Oleinikov,
ufficiale bianco, alla fine del 1919 passò dalla parte del potere sovieto, consegnando al governo vario documenti segreti che smascheravano la politica imperialistica dell'America, dell'Inghilterra e della Francia.
Orano Paolo (1875-1945),
giornalista e politico, dal 1903 al 1906 fu nella direzione dell'Avanti!, poi abbandonò il Partito socialista per passare dapprima al sindacalismo ed infine al fascismo.
Ordzhonikidze Gregory (1886-1937),
Orlando (o Rolando),
Orlando Vittorio Emanuele (1860-1952), Orléans, Orléans, duca d', vedi Luigi Filippo.
Orléans Hélène-Louis-Elizabeth, duchessa d' (1814-1858), Orléans Louis-Philippe-Albert, d' (1838-1894),
vecchio bolscevico organizzatore della fazione staliniana; per quanto rimase sempre fedele a Stalin, gli eventi che portarono alla sua morte restano avvolti nel mistero.
"Dell'altro alleato di Stalin, Ordzhonikidze, Lenin pensava fosse necessario espellerlo dal partito a causa delle sue manipolazioni burocratiche nel Caucaso. Io mi opposi a ciò. Lenin mi rispose attraverso il suo segretario: 'Almeno per due anni'. Quanto poco poteva immaginare a quel tempo che Ordzhonikidze sarebbe diventato il capo della Commissione di Controllo che lui programmava di creare allo scopo di combatter la burocrazia staliniana e che doveva rappresentare la coscienza del partito" (Trotsky, La mia vita).
Paladino di Carlo Magno, protagonista di molti poemi cavallereschi.
giurista e uomo politico liberale, fu a capo del Governo nel 1917, ma il suo gabinetto cadde a causa degli insuccessi riportati alla Conferenza di Parigi tra i vincitori della guerra imperialistica mondiale, riunitisi per dividersi il mondo.
Dinastia reale francese (1830-1848).Cavallereschi.
Vedova di Ferdinand, figlio maggiore di Luigi Filippo.
Conte di Parigi, erede del re Luigi Filippo.
Orlov, Dimitri S. (1883-1946),
noto caricaturista e vignettista (pseudonimo Moor); nel 1920 disegnò poster per l'Armata rossa e fu un regolare vignettista per la Pravda.
Oscar C. (pseudonimo Mitros),
giovane musicista e poliglotta greco. Era stato con Trotsky a Prinkipo per la sua conoscenza delle lingue. Apparteneva al gruppo Dimitri Yotopoulos (Vitte). Quest'ultimo aveva, in quel periodo, allacciato rapporto col "gruppo juif" e quindi con Mill. Trotsky successivamente riterrà Vitte responsabile in parte della scissione verificatasi nella Ligue nel '33 che porterà fuori dall'organizzazione il "gruppo juif" ed un nucleo studentesco ad esso legato. Dopo aver rotto con l'OSI (1933), Vitte si recherà in Grecia dove farà pressione per staccare l'Organizzazione archiomarxista dall'OSI. La sua azione frazionista provocherà una spaccatura e la costituzione di un nuovo gruppo greco aderente all'OSI, diretto da Georges Vitsoris.
Osinski N. (Obolenski V. V.) (1887-1938),
membro del partito bolscevico dal 1907. dopo la Rivoluzione d'Ottobre divenne direttore della Banca di Stato della RSFSR e presidente del Consiglio superiore dell'economia nazionale. Nel 1918 fu il principale autore della piattaforma dei "Comunisti di Sinistra".
Ostrogorski M. J. (1854 - ),
pubblicista liberale borghese, giurista; fu membro della I Duma di Stato. Autore dell'opera La democrazia e i partiti politici, in cui è raccolto un gran numero di documenti che mettono in luce la vera essenza ella democrazia borghese.
Ottorino Perrone (Vercesi),
già nel 1925 aveva fatto parte del Congresso d'Intesa che aveva dato vita alla Frazione bordighista.
Oudinot, Nicolas Charles Victor (1791-1863),
ex ufficiale napoleonico, già deputato dell'opposizione dinastica sotto la Monarchia di luglio. Membro della Commissione difesa dei Governo provvisorio ed eletto alla Costituente fra i repubblicani, fu nominato comandante dell'esercito delle Alpi, poi capo dei corpo di spedizione contro la Repubblica romana. Deputato alla Legislativa, passò al "partito dell'ordine" e tentò di resistere al colpo di stato dei 2 dicembre, in qualità di capo delle inesistenti forze armate fedeli al parlamento.
Owen, Robert (1771-1851),
industriale e riformatore sociale gallese. Fondò la comunità industriale modello di New Lanark (Scozia) e fu tra i pionieri delle società cooperative. Engels scrisse ne L'evoluzione del socialismo dall'utopia alla scienza:
"Apparve allora come riformatore un industriale ventinovenne, un uomo dal carattere di fanciullo, semplice sino al sublime e ad un tempo dirigente nato come pochi. Robert Owen aveva fatta sua la dottrina dei materialisti dell'illuminismo, secondo la quale il carattere dell'uomo è, da una parte, il prodotto dell'organizzazione in cui nasce e, dall'altra, delle circostanze che lo circondano durante la sa vita e specialmente durante il periodo del suo sviluppo. Nella rivoluzione industriale la maggior parte degli uomini della sua classe vedevano solo confusione e caos, che permettono di pescare nel torbido ed arricchirsi rapidamente. Egli vide invece in essa l'occasione per applicare il suo principio favorito e così mettere ordine nel caos. Lo aveva già tentato con successo a Manchester come dirigente di una fabbrica di più di cinquecento operai; dal 1800 al 1829 diresse in qualità di condirettore le grandi filande di New Lanark in Scozia seguendo gli stessi principi, ma solo con maggiore libertà d'azione e con un successo che gli procurò rinomanza europea. Una popolazione, che salì poco a poco a 2.500 unità e che originariamente si componeva degli elementi più svariati e per la massima parte fortemente degradati, fu da lui trasformata in una perfetta colonia modello, nella quale l'ubriachezza, la polizia, il giudice penale, i processi, l'assistenza ai poveri, il bisogno di beneficenza erano cose sconosciute. E tutto questo semplicemente per il fatto che egli mise questa gente in condizioni più degne dell'uomo e, soprattutto, fece educare adeguatamente la generazione nuova. Egli fu l'inventore degli asili d'infanzia e li introdusse qui per la prima volta. A partire dal secondo anno di vita i bambini venivano a scuola dove tanto si divertivano che a stento potevano essere ricondotti a casa. Mentre i suoi concorrenti facevano lavorare da tredici a quattordici ore al giorno, a New Lanark si lavorava solo dieci ore e mezza. Allorché una crisi cotoniera costrinse a fermare il lavoro per la durata di quattro mesi, agli operai rimasti disoccupati fu corrisposto il pieno salario. E, così stando le cose, lo stabilimento aveva più che raddoppiato il valore e corrisposto sino all'ultimo ai proprietari un lauto profitto.
Con tutto ciò Owen non era soddisfatto. L'esistenza che aveva creato per i suoi operai era ancora ai suoi occhi molto lontana dall'essere un'esistenza degna dell'uomo; "quegli uomini erano miei schiavi": le condizioni relativamente favorevoli in cui egli li aveva messi erano ancora molto lontane dal permettere uno sviluppo generale e razionale del carattere e dell'intelletto e meno ancora permettevano una libera attività.
"E tuttavia la parte attiva di questi 2.500 uomini produceva per la società altrettanta ricchezza reale quanto appena un mezzo secolo prima avrebbe potuto produrne una popolazione di 600.000 uomini. Io mi chiedevo: che cosa avviene della differenza tra la ricchezza consumata da 2.500 persone e quella che i 600.000 avrebbero dovuto consumare?"
La risposta era chiara. Essa era stata impiegata per versare ai proprietari dello stabilimento il 5% di interesse sul capitale investito ed inoltre più di 300.000 lire sterline (6.000.000 di marchi) di profitto. E ciò che era vero di New Lanark, lo era, e in misura ancora maggiore, per tutte le fabbriche inglesi.
"Senza questa nuova ricchezza creata dalle macchine non si sarebbero potute condurre le guerre per abbattere Napoleone, e per mantenere i principi aristocratici della società. Eppure questo nuovo potere era stato creato dalla classe operaia".
Ad essa perciò ne appartenevano anche i frutti. Le nuove potenti forze produttive, che sino allora erano servite solo per l'arricchimento dei singoli e l'asservimento delle masse, offrivano a Owen la base per un rinnovamento sociale ed erano destinate, come proprietà comune, a lavorare solo per il benessere comune.
In una tale maniera, tipica del mondo degli affari, e , per così dire, frutto del calcolo commerciale, sorse il comunismo di Owen. E mantenne sempre lo steso carattere orientato verso la pratica. Così nel 1823 Owen propose di alleviare la miseria irlandese mediante colonie comuniste e allegò ai progetti calcoli completi sulle spese di impianto, sulle spese annue e sui redditi prevedibili. E così nel suo piano definitivo per l'avvenire, l'elaborazione tecnica dei dettagli, comprendente lo schema, il piano e la veduta complessiva a volo d'uccello, è condotta con tale cognizione di causa che, una volta ammesso il metodo di riforma sociale proposto da Owen, anche dal punto di vista di uno specialista ben poco si può dire contro l'organizzazione particolare.
Il passaggio al comunismo fu il punto critico della vita di Owen. Sino a quando si era presentato come semplice filantropo non aveva raccolto altro che ricchezza, plausi, onori e gloria. Era l'uomo più popolare d'Europa. Non solo uomini del suo ceto, ma uomini di Stato e principi lo ascoltavano plaudendo. Ma quando si fece avanti con le sue teorie comuniste, la situazione cambiò di punto in bianco. Tre grandi ostacoli gli sembrava che soprattutto sbarrassero la strada alla riforma sociale: la proprietà privata, la religione e la forma attuale del matrimonio. Attaccandoli egli sapeva che cosa lo attendeva: il bando da tutta la sicurtà ufficiale e la perdita di tutta la sua posizione sociale. Ma non si lasciò distogliere dall'attaccarli senza riguardi e avvenne quello che aveva previsto. Messo al bando dalla società ufficiale, seppellito nel silenzio della stampa, impoverito dal fallimento di esperimenti comunisti in America ai quali aveva sacrificata tutta la sua fortuna, si volse direttamente alla classe operaia e rimase a lavorare nel suo seno per altri trent'anni. Tutti i movimenti sociali, tutti i veri progressi che in Inghilterra sono stati realizzati nell'interesse degli operai, sono legati al nome di Owen. Così nel 1819, dopo una lotta quinquennale, riuscì a fare approvare la prima legge per la limitazione del lavoro delle donne e dei fanciulli nelle fabbriche. Così presiedette il primo congresso in cui le Trade Unions di tutta l'Inghilterra si unirono in un'unica grande organizzazione sindacale. Così introdusse, come misure di transizione verso l'organizzazione completamente comunista della società, da una parte, le società cooperative (di consumo e di produzione) che da allora hanno per lo meno fornito la prova pratica che tanto il mercante quanto il fabbricante sono persone delle quali si può benissimo fare a meno, dall'altra parte, i magazzini di lavoro, istituzioni per lo scambio di prodotti del lavoro per mezzo di una cartamoneta lavoro la cui unità era costituita dall'ora lavorativa; istituzioni che necessariamente dovevano fallire, ma che anticipavano in modo perfetto la banca di scambio proudhoniana di molto posteriore, e tuttavia se ne distinguevano proprio perché non volevano rappresentare la panacea di tutti i mali sociali, ma solo un primo passo per una trasformazione molto più radicale della società".
"[...] Il modo di vedere degli utopisti ha dominato a lungo le idee socialiste del XIX secolo ed in parte le domina ancora. Ad esso, fino a pochissimo tempo fa, si inchinavano ancora tutti i socialisti francesi ed inglesi, ad esso appartiene anche il comunismo degli inizi, compreso quello di Weitling. Il socialismo è per tutti loro l'espressione dell'assoluta verità, ragione e giustizia e basta che sia scoperto perché conquisti il mondo con la propria forza; poiché la verità è assoluta e indipendente dal tempo, dallo spazio e dallo sviluppo storico dell'uomo, è un semplice caso quando e dove sia scoperta. Inoltre poi la verità, la ragione e la giustizia assolute a loro volta sono diverse per ogni caposcuola; e poiché la forma particolare che la verità, la ragione e la giustizia assolute assumono è a sua volta condizionata dall'intelletto soggettivo, dalle condizioni di vita, dal grado di cognizioni e d'educazione a pensare di ognuno di essi, in questo conflitto di assolute verità non c'è nessuna altra soluzione possibile se non che esse si elidano vicendevolmente. Così stando le cose, non poteva allora venir fuori altro che una specie di socialismo medio eclettico, quale effettivamente regna fino ad oggi nella testa della maggior parte degli operai socialisti in Francia e in Inghilterra, una miscela che ammette un'infinità molteplicità di sfumature, e che risulta da ciò che hanno di meno incisivo le invettive critiche, i princìpi di economia e le rappresentazioni della società futura dei vari fondatori di sette; miscela che si ottiene tanto più facilmente, quanto più ai singoli elementi componenti, nel corso della discussione, vengono smussati gli angoli acuti della precisione, come ciottoli levigati nel torrente. Per fare del socialismo una scienza, bisognava anzitutto farlo poggiare su una base reale".
Ultima modifica 07.07.2001